giovedì 5 maggio 2011

Dal 26 aprile 2011 il Comune di Capurso ha un nuovo consulente esterno, nella persona del dott. Arturo Bianco, nato a Vizzini (CT) il 29/07/1954 e residente a Roma alla Via Italo Panattoni n. 91 – C.F. BNC RTR 54L29 M100T –.

L'incarico di consulenza, per il modico importo di Euro 6.000,00 è finalizzato a fornire in favore del Servizio Personale un adeguato supporto per la redazione di tutti gli atti amministrativi necessari a realizzare i seguenti obiettivi minimi:

    1. revisione dell’organizzazione della struttura burocratica comunale anche mediante l’eventuale accorpamento di alcuni settori, servizi ed uffici, con il fine di ottimizzare e valorizzare le risorse umane attualmente in servizio, anche attraverso l’eventuale istituzione della qualifica dirigenziale;

    2. aggiornare ovvero riscrivere il vigente regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi approvato nel lontano 1998;

    3. recepire nell’ordinamento locale anche i principi introdotti dal D.Lgs. 27/10/2009 n. 150, con specifico riferimento a quelli in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance.

      La nomina è stata disposta con determinazione n. 238/2011 dopo l'indicazione pervenuta dalla Giunta comunale con la deliberazione n. 12 del 2011.

      Domanda: in tutta l'Italia meridionale non vi erano professionisti capaci di rendere la consulenza richiesta dall'amministrazione per l'ufficio personale?

      Quali criteri sono stati adottati per la ponderata scelta?

      Come si concilia il ricorso alla consulenza esterna con la seguente decisisione della Corte dei conti:

      "Secondo la Corte dei conti - Sezione giurisdizionale per il Veneto – che si è pronunciata con la sentenza 2 ottobre 2008, è illegittima la delibera con cui la giunta di un Comune conferisca, per mera, asserita “opportunità” e non per motivata “necessità”, un incarico di consulenza a un professionista estraneo all’amministrazione, senza una previa disamina delle figure professionali interne all’ente e potenzialmente idonee a far fronte alle esigenze del caso specifico. L’adozione di siffatta delibera, manifestamente priva di adeguata motivazione, non solo si connota di per sé come comportamento gravemente colposo, in quanto sprezzante delle norme di legge sulla straordinarietà e sull’eccezionalità delle ipotesi di conferimento di incarichi esterni da parte delle amministrazioni pubbliche, ma può anche produrre danno erariale. Un danno, questo, al cui risarcimento possono essere tenuti, oltre che i componenti della giunta comunale, responsabili della delibera, anche il direttore generale dell’ente locale.

      Affrontando il caso di specie, i giudici hanno ricordato la normativa vigente in tema di incarichi conferiti dalla PA a soggetti esterni. A questo proposito l’art. 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recita: “per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali ad esperti di provata competenza, determinando preventivamente durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione”.

      L'art. 110, comma 6, del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267) stabilisce, poi, che “per obiettivi determinati e con convenzioni a termine, il regolamento [sull'ordinamento degli uffici e dei servizi] può prevedere collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità”. Orbene, il conferimento di incarichi professionali da parte delle PA costituisce un problema ricorrente nella giurisprudenza della Corte dei conti e sono da ritenere ormai consolidati gli orientamenti giurisprudenziali della stessa Corte, formatisi in materia. Un punto fermo è costituito dal carattere straordinario del ricorso ad apporti esterni. Le amministrazioni pubbliche devono di norma perseguire i fini istituzionali utilizzando il proprio personale, talché l'incarico esterno è lecito solo quando ciò non sia ragionevolmente possibile, o perché l'attività che deve essere svolta richieda un apporto professionale particolarmente elevato, sotto il profilo tecnico-scientifico, oppure perché, per ragioni contingenti e transitorie (quali l'insufficienza del personale in organico o l’oggettiva impossibilità del medesimo a provvedervi), anche quei compiti normalmente assolti con l'utilizzo della struttura interna, rendono necessario avvalersi di personale esterno. Consequenziale a questo principio di giurisprudenza è l’affermazione secondo cui è illecito l'incarico che si risolva in una mera duplicazione di attività che doveva essere svolta dagli uffici interni, proprio perché, in questo caso, dal soggetto esterno non viene all'ente alcun effettivo ausilio. E, poiché non vi è utilità, il compenso corrisposto al professionista esterno costituisce danno ingiusto per l'amministrazione.

      Altro punto fermo nella giurisprudenza della Corte dei conti è che l'incarico debba avere un oggetto determinato, al fine di poter concretamente apprezzare l'effettivo adempimento della prestazione da parte del consulente e l'utilità della stessa per l'amministrazione committente (v. la sentenza della sezione giurisdizionale per la Sardegna 12 ottobre 2006, n. 615. Ebbene, con la casistica giurisprudenziale appena riassunta confliggeva del tutto la consulenza oggetto della causa decisa.

      Attendo qualche risposta da parte di chi di dovere.

      Pino Mariani - Il Capursese


sabato 23 gennaio 2010

Capurso: gli alunni riferiscono ancora microscosse nella scuola media di via Magliano.
Martedì 19 gennaio 2010 il commissario straordinario del Comune di Capurso dottoressa Schettini ha ricevuto una ristretta delegazione di genitori degli alunni della scuola media che frequentano la struttura di via Magliano, fra cui il sottoscritto. Erano presenti anche l'ing. Ronchi di Cellamare, responsabile dei lavori pubblici e temporaneamente in servizio, a scavalco, presso il Comune di Capurso, l'ing. Resta, responsabile del settore urbanistico, nonchè i tecnici della limitrofa lottizzazione di via Ognissanti - via Valenzano, ingegneri Raffaele Ambriola ed Antonio Consalvo.
Vi è stata un'ampia discussione fra i genitori, fermi nel richiedere urgenti verifiche geologiche ed i tecnici presenti che, sulla base della relazione geologica della lottizzazione confinante, fornivano assicurazioni circa l'assenza di pericoli per la stabilità del suolo sul quale è sorta la scuola media.
L'ing. Consalvo, che è stato, a suo tempo, il progettista dell'edificio scolastico, ha riferito che, all'epoca, non furono fatte le indagini geologiche in quanto non erano previste dalla normativa vigente.
Persistendo la preoccupazione dei genitori per la sicurezza della scuola sotto il profilo geologico, il Commissario si è impegnato a verificare l'opportunità di disporre una consulenza geologica sul sito scolastico, entro lunedì 25 gennaio 2010.
Ad oggi, sabato 23 gennaio, mi consta che gli uffici si sono adoperati per individuare il soggetto che dovrà compiere la verifica geologica, ma nulla è stato ancora disposto.
Prossimo aggiornamento, la prossima settimana.
Pino Mariani

sabato 16 gennaio 2010

Capurso, 15 gennaio 2010.
Paura da terremoto nella scuola Media Venisti di via Magliano.
Dopo una lunga pausa, riprendo il mio diario da Capurso.
Oltre alla campagna elettorale ormai in corso e sulla quale riferirò soltanto dopo che saranno ufficializzate le liste in competizione, mi sembra urgente riferire della grande paura e preoccupazione che nella mattinata di mercoledì 13 gennaio 2010, alle ore 10,30 circa, ha coinvolto tutti gli alunni ed i rispettivi insegnanti della succursale della scuola media Gennaro Venisti di Capurso, sita in via Magliano.
La scuola è frequentata anche da mio figlio, che, appena tornato a casa, insolitamente, mi ha chiamato al telefono, allarmato, riferendomi che durante le lezioni tutte le classi hanno avvertito chiaramente le vibrazioni sussultorie tipiche di un terremoto, tanto che gli alunni sono usciti dalle classi, sconvolti dal fenomeno tellurico.
Allertata, la Dirigente scolastica, prof. Tarantino, ha provveduto con l'urgenza del caso a chiamare i Vigili del fuoco che, dopo un sommario sopralluogo, hanno rassicurato, verbalmente, delle buone condizioni statiche dell'edificio scolastico.
Sul posto sono intervenuti anche gli agenti di Polizia municipale ed una pattuglia della locale stazione dei Carabinieri.
Oltre agli alunni della succursale della Scuola Media Venisti, pare che anche il dirigente scolastico della scuola elementare S. Domenico Savio, distante circa duecento metri, abbia sentito il movimento tellurico, avendo il proprio ufficio nel piano seminterrato.
Malgrado le assicurazioni dei vigili del fuoco e l'apparente assenza di lesioni all'edificio scolastico, la dirigente prof. Tarantino, ha richiesto all'amministrazione comunale, di accertare in maniera più approfondita le cause di quanto successo e riferito sia dagli alunni che dai rispettivi insegnanti.
A questo punto, l'ufficio tecnico del Comune di Capurso, sotto la direzione, a scavalco, dell'ing. Ronchi, dipendente del Comune di Cellamare, ha chiesto informazioni alla Protezione civile circa la registrazione di un qualche terremoto, ricevendone una risposta negativa.
La dinamica dei fatti è puntualmente riferita nella documentazione pubblicata sul sito
http://lnx.venisti.it/public/2010/01/documenti.pdf.
Malgrado le assicurazioni ricevute dall'amministrazione comunale e dal commissario straordinario dott.ssa Maria Bianca Paola Schettini, che ha pure segnalato la chiusura della scuola nel giorno 14 gennaio 2010 alla direzione scolastica regionale
http://www.venisti.it/, i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola media sono ancora allarmati in quanto non è stata fornita una giustificazione plausibile ed approfondita della cause che hanno provocato il movimento tellurico.
Anche oggi, a causa del ritardo con cui è stata recapitata la nota del commissario prefettizio (ore 8,40) e la relazione dell'ufficio tenico comunale, la maggioranza degli alunni è tornata a casa.
In ogni caso, resta privo di giustificazione quanto è accaduto il giorno 13 gennaio 2010 e ciò ha indotto alcuni genitori ad organizzare una petizione al Commissario prefettizio, per avviare, con la massima urgenza, tutte le occorrenti indagini del caso.
Da parte mia, come genitore, sono seriamente preoccupato per l'ignoto e non vorrei che a Capurso possa accadere quello che è accaduto a San Giugliano di Puglia!
Che fare?
Non sono un esperto in ingegneria ma, per quanto mi consta con assoluta certezza, la zona compresa tra via Ognissanti e via Valenzano è certamente altamente carsica, in quanto percorsa da un fiume sotterraneo dal quale viene emunta acqua da vari pozzi artesiani ad uso privato.
Navigando sul web e facendo tesoro delle nozioni di geologia agevolmente reperibili, credo che l'estrema localizzazione del fenomeno tellurico possa essere attribuito a CROLLI CARSICI di cui si può avere idea visitando il sito
http://nibiru2012.forumfree.it/?t=45164096 nonché http://zone-7.net/l_etrange_phenomene_des_trous_terrestres/index.html.
Il fenomeno, noto anche con il termine di SINKHOLE (letteralmente: buco sprofondato) è già ampiamente studiato http://sgi.apat.it/sinkhole e sono reperibili su internet pregevoli studi sia riguardanti la Puglia http://www.apat.gov.it/site/_files/sinkhole/377_388.pdf che la Campania www.apat.gov.it/site/_files/sinkhole/361_376.pdf con i quali è stato anche puntualmente rilevato che la rapidità della fase terminale di formazione del sinkhole, insieme alla estensione dei fenomeni, sono tali da risultare di estrema pericolosità, nel caso coinvolgessero aree antropizzate.
Il fenomeno ha interessato sia aree agricole che aree urbanizzate ed è stato oggetto di un recente convegno organizzato dall'ISPRA - Istituto Superiore per la ricerca ambientale, tenutosi a Roma nei giorni 3 e 4 dicembre 2009, con un ampio e competente comitato scientifico indicato nel link http://sgi.apat.it/sinkhole/news/2%20circolare.pdf .
Il terremoto estremamente localizzato in corrispondenza dell'area corrispondente all'edificio scolastico di via Magliano è compatibile con un crollo di volte di cavità carsiche sotterranee che ben potrebbero avere le dimensioni della grande grave di Castellana Grotte.
La Puglia ed in particolare la Provincia di Bari è piena di doline da crolli circoscritti, di suoli carsici, fra i quali mi vengono in mente quelli più grandi e conosciuti come il Pulo di Molfetta, il Pulo di Altamura, la grave di Faraualla di Altamura (profonda ben 270 metri), il Pulicchio di Gravina in Puglia ed il Pulicchio quasi sconosciuto di Toritto (http://www.pugliainfo.it/Pulicchio/pagine_pulicchio/pulicchio_di_toritto.htm).
Sulla base di tali informazioni, credo sia più che doveroso che le amministrazioni pubbliche competenti effetuino tutte le occorrenti indagini per escludere totalmente il pericolo che la Succursale della Scuola Media Venisti di Capurso possa essere inghiottita da una dolina o, peggio, da un Pulo o, detto con termine internazionalmente noto, da una Sinkhole.
Cercherò di tenere aggiornato questo diario circa i successivi sviluppi della vicenda che, ad oggi, malgrado le rassicuranti quanto superficiali dichiarazioni pubbliche, non promette nulla di buono.
Giuseppe Mariani - Capurso
contatto: pino.mariani62@gmail.com



giovedì 17 settembre 2009

E' partita la raccolta di firme per sottoscrivere la petizione popolare diretta al Commissario prefettizio relativa al verde urbano.
Chi vuole, può mettersi in contatto con il sottoscritto per coordinare la raccolta e chiedere un incontro con il commissario.
Speriamo di raggiungere qualche risultato.
Pino Mariani

Di seguito, il testo della petizione.


FOGLIO N. …........
AL COMMISSARIO PREFETTIZIO DEL COMUNE DI CAPURSO
PETIZIONE POPOLARE
EX ART. 50 DELLO STATUTO COMUNALE
I SOTTOSCRITTI CITTADINI ELETTORI DEL COMUNE DI CAPURSO,
COSTATATA LA GRAVE SITUAZIONE IN CUI VERSA TUTTO IL VERDE PUBBLICO COMUNALE ED IN PARTICOLARE:
CONSTATATO LO STATO DI ABBANDONO:
– DEL PARCO COMUNALE DI VIA CASAMASSIMA;
– DELLA VILLA COMUNALE DI VIA MADONNA DEL POZZO;
– DELLA VILLA DI LARGO SAN FRANCESCO;
– DEL VERDE DI LARGO PISCINE;
– DEL VERDE DELLA VIA DI CELLAMARE;
– DEL VERDE URBANO DELL'AREA A PARCHEGGIO DEL CAMPO SPORTIVO COMUNALE;
– DEL VERDE DI DECORO URBANO NELLE ALTRE STRADE DEL PAESE
– DEL VERDE DI PERTINENZA DELLE AREE SCOLASTICHE;
CONSIDERATO CHE TUTTO IL VERDE URBANO E' COSTATO INGENTI RISORSE PUBBLICHE;
CONSIDERATO CHE TUTTE TALI AREE A VERDE URBANO NON RISULTANO FRUIBILI DAI CITTADINI;
RAVVISATA LA NECESSITA' DI RENDERE URGENTEMENTE FRUIBILE TUTTE LE AREE DESTINATE A VERDE
URBANO ED IN PARTICOLARE LA VILLA COMUNALE DI VIA MADONNA DEL POZZO ED IL PARCO DI VIA
CASAMASSIMA E TUTTE LE STRUTTURE IN ESSO ESISTENTI, SECONDO L'ORIGINARIA IMPOSTAZIONE PROGETTUALE.
TANTO PREMESSO, I SOTTOSCRITTI, AI SENSI DELL'ART.50 DELLO STATUTO COMUNALE, CON IL PRESENTE ATTO
FORMULANO LA SEGUENTE
PETIZIONE POPOLARE
AFFINCHE' SIANO ADOTTATI, CON OGNI POSSIBILE URGENZA, TUTTI GLI OCCORRENTI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA
COMUNALE PER GARANTIRE CHE TUTTO IL VERDE URBANO SIA MANTENUTO IN BUONO STATO IN MODO DA RENDERLO
FRUIBILE DA PARTE DELLA CITTADINANZA. IN PARTICOLARE I SOTTOSCRITTI CHIEDONO CHE SIANO ADOTTATI CON
URGENZA IDONEI PROVVEDIMENTI PER GARANTIRE LA FRUIZIONE PUBBLICA DELLA VILLA COMUNALE DI VIA MADONNA
DEL POZZO ED IL PARCO DI VIA CASAMASSIMA APRENDO ALL'USO PUBBLICO LE INFRASTRUTTURE IN ESSO PRESENTI
(PANCHINE, PUBBLICA ILLUMINAZIONE, GIOCHI PER BAMBINI, CAMPO DI PALLACANESTRO, PISTE DI SKATEBOARD, FONTANE
PUBBLICHE, CAMPO DI BOCCE, ETC).
I SOTTOSCRITTI:
CHIEDONO CHE LA PRESENTE RICHIESTA SIA TEMPESTIVAMENTE ISTRUITA ENTRO I TERMINI DI CONCLUSIONE DEI
PROCEDIMENTI AD ISTANZA DI PARTE AI SENSI DELL'ART. 2 DELLA LEGGE 7 AGOSTO 1990 N. 241.
E CHIEDONO CHE OGNI RICHIESTA DI CHIARIMENTO E LA CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO SIA COMUNICATA
FORMALMENTE ALL'AVV. GIUSEPPE MARIANI, A TAL FINE DELEGATO DAI SOTTOSCRITTI, RESIDENTE IN CAPURSO ALLA
VIA S. ANNIBALE MARIA DI FRANCIA N. 34 (TEL. 338 968 80 90).
SI FORMULA ESPRESSA RICHIESTA DI AUDIZIONE PRIMA DELL'ADOZIONE DEL PROVVEDIMENTO CONCLUSIVO.
AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
AI SENSI DELL’ART. 13 DLGS. 196/2003
Ai sensi dell'articolo 13 del Dlgs. n. 196/2003, relativo alla tutela delle persone e di altri
soggetti rispetto al trattamento di dati personali, il trattamento dei dati che ci sta affidando
sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della sua riservatezza e dei suoi diritti.
La informo, pertanto, che:
1.- I dati da lei forniti verranno trattati per le seguenti finalità: istruttoria della petizione per la manutenzione del verde pubblico da parte del Comune di Capurso.
2.- Il trattamento sarà effettuato con modalità manuale o informatizzata.
3.- I dati non saranno comunicati ad altri soggetti, né saranno oggetto di diffusione.
4.- Il titolare e responsabile del trattamento è l'avv. Giuseppe Mariani residente in Capurso alla via S. Annibale Maria Di Francia n. 34.
5.- In ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai
sensi dell'art. 7 del D.lgs.196/2003.
Il sottoscritto, con la firma della petizione, presta il suo consenso al trattamento dei dati personali per i fini indicati nella
suddetta informativa.
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lunedì 7 settembre 2009

E' finalmente finita l'epoca dei Photored!

Capurso 7 settembre 2009

L'estate è ormai finita ed è doveroso riprendere il diario capursese.
Finalmente, da circa una settimana, sono state rimosse le apparecchiature del Photored!
Il contratto con la ditta appaltatrice, regalatoci dall'amministrazione di centrosinistra che dal 1996 ha "governato" Capurso, è finalmente scaduto e la commissaria prefettizia ha pensato bene di non rinnovarlo.
Peraltro, trattandosi di un contratto continuativo, non avrebbe neppure potuto rinnovarlo, a meno di non incorrere in pesanti sanzioni da parte dell'Unione Europea.
Sarebbe interessante sapere quanto è venuto a costare al Comune di Capurso la gestione dei Photored affidata alla ditta appaltatrice.
Ad oggi non si conoscono i numeri complessivi di questo affare ma si può ragionevolmente ritenere che abbia prodotto svariate centinaia di migliaia di Euro di utili, ad eccezione dei mancati proventi delle migliaia di multe contestate e non confermate dalla Prefettura di Bari ovvero annullate dal Giudice di Pace di Rutigliano.
Per completezza di dati si dovrebbero calcolare anche gli oneri indiretti derivanti dalla dedizione quotidiana di un paio di vigili urbani per visionare le fotografie ed adempiere alle formalità di notifica, oltre al costo per garantire la difesa del Comune davanti al Giudice di Pace.
Quanto è costato l'affare Photored?
Quali vantaggi ha portato alla Comunità capursese in termini di maggiore sicurezza stradale?
Sarebbe interessante che qualche ex amministratore risponda a queste semplici quanto significative domande.
Se qualcuno legge, si faccia avanti.
Pino Mariani

sabato 25 luglio 2009

IL TESTO DELLA PETIZIONE PER FAR RIAPRIRE IL PARCO COMUNALE DI VIA CASAMASSIMA

Capurso, 25 luglio 2009

Dopo due giorni di quasi 4o gradi all'ombra, stasera sembra che una leggera brezza stia abbassando la temperatura del solleone.
Mi sarebbe piaciuto evitare la calura di casa, facendo una lenta passeggiata nel parco di via Casamassima e, caso mai, leggere qualcosa rilassato su una panchina.
L'attesa, tuttavia, è stata delusa.
Il parco è ufficialmente chiuso.
La prova, oltre che dall'evidente chiusura dei cancelli, mi è stata offerta dal Comandante della Polizia Municipale, Antonio Sincero, che pocò fa ha redarguito un gruppetto di ragazzi armati di skateboard, che hanno scavalcato la recinzione per fare le loro piroette acrobatiche sulla pista da skate, che fu voluta, meritoriamente, da Gioacchino Carella, ex vicesindaco della Giunta in carica fino al 2005.
Altre decine di persone sono venute per godere del parco comunale ma hanno dovuto dare spazio alla delusione, nel vedere i cancelli chiusi.
Speravo che l'arrivo della commissaria prefettizia restituisse immediatamente ai cittadini capursesi gli spazi pubblici che gli appartengono. Fino ad ora, però, cresce lo stato di abbandondo e di degrado di tutte le aree pubbliche che sono oggettivamente inaccessibili proprio nel periodo dell'anno in cui dovrebbero essere maggiormente fruibili.
Come cittadini capursesi non possiamo rassegnarci a questa situazione.
I beni pubblici devono essere resi utilizzabili con la massima urgenza e da parte della maggior parte della popolazione.
Per la riapertura del parco comunale, invito tutti i lettori a raccogliere, anche autonomamente, le firme dei propri amici e conoscenti, inviandole alla commissaria prefettizia, affinché assuma con ogni urgenza gli opportuni e necessari provvedimenti.
Il testo della petizione da inviare alla commissaria prefettizia potrebbe essere il seguente:
AL COMMISSARIO PREFETTIZIO DEL COMUNE DI CAPURSO
PETIZIONE EX ART. 50 DELLO STATUTO COMUNALE
IL/LA SOTTOSCRITTO/A, ...........................................................................................................
CITTADINO ELETTORE DEL COMUNE DI CAPURSO,
COSTATATA LA GRAVE SITUAZIONE DI ABBANDONO IN CUI VERSA IL PARCO COMUNALE DI VIA CASAMASSIMA;
CONSIDERATO CHE NON SONO PASSATI NEPPURE CINQUE ANNI DALL'APERTURA E CHE E' COSTATO INGENTI RISORSE PUBBLICHE;
CONSIDERATO CHE TALE PARCO RISULTA CHIUSO E COMUNQUE CON STRUTTURE DIVENUTE INACCESSIBILI AI CITTADINI;
RAVVISATA LA NECESSITA' DI RENDERE URGENTEMENTE FRUIBILE IL PARCO E TUTTE LE STRUTTURE IN ESSO ESISTENTI, SECONDO L'ORIGINARIA IMPOSTAZIONE PROGETTUALE.
TANTO PREMESSO, AI SENSI DELL'ART.50 DELLO STATUTO COMUNALE, CON IL PRESENTE ATTO SI FORMULA LA SEGUENTE
PETIZIONE
AFFINCHE' SIANO ADOTTATI CON OGNI POSSIBILE URGENZA TUTTI GLI OCCORRENTI PROVVEDIMENTI AFFINCHE' IL PARCO SIA APERTO ALL'USO PUBBLICO E, NEL CONTEMPO, SIANO RESE UTILIZZABILI ANCHE TUTTE LE INFRASTRUTTURE IN ESSO PRESENTI (GIOCHI PER BAMBINI, CAMPO DI PALLACANESTRO, PISTE DI SKATEBOARD, FONTANA PUBBLICA, CAMPO DI BOCCE).
SI FORMULA ALTRESI' ESPRESSA RICHIESTA DI TEMPESTIVA ISTRUZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESENTE ISTANZA, SECONDO I TERMINI PREVISTI PER LA CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI AD ISTANZA DI PARTE.
CAPURSO, DATA DI SOTTOSCRIZIONE
FIRMA

mercoledì 22 luglio 2009

Pillole di storia capursese: la crisi politica del 1919 - 1920

Capurso, 22 luglio 2009.
Forse aveva ragione Giambattista Vico allorquando, osservando la storia delle comunità nel lungo periodo, ideò la nozione di "corsi e ricorsi storici" per spiegare la ripetizione dei fenomeni storici per effetto della perdita della memoria del passato.
Nel leggere la storia del periodo fascista, come puntualmente raccontata da Gino Pastore nel suo libro "Alalà capursesi", possiamo trovare impressionanti similitudini con quanto è accaduto a Capurso poco meno di un mese fa, allorquando il Consiglio comunale non è riuscito ad approvare il bilancio di previsione a causa di profonde divergenze "politiche" fra i consiglieri di maggioranza.
Anche nella primavera del 1919 successe una vicenda analoga.
Già nel mese di aprile del 1919 il Sindaco dell'epoca, il ricco commerciante di pellami Francesco Cinefra, contestato da più parti per la sua gestione della cosa pubblica, finì per rassegnare le dimissioni dalla carica, favorendo come suo successore e sindaco facente funzione Giuseppe Angiuli, che, tuttavia, durò soltanto pochi mesi, aprendo le porte al commissario regio dottor Raffaele Cirillo.
Il principale protagonista della caduta del Sindaco Cinefra e del suo fido sostituto Giuseppe Angiuli, fu certamente l'avvocato Nicola Volpe, che svolse un'intensa opera di opposizione sia sulla questione annonaria sia su quella municipale, smascherando un'amministrazione corrotta e corruttrice. E' significativo a tal proposito l'attestato di solidarietà e sprone a continuare l'opera moralizzatrice, tributatogli il 15 settembre 1919 dal circolo "Autonomo" "perchè sappia che tutti gli onesti lo guardano con simpatia e saranno con lui nell'ora delle rivendicazioni".
La gestione commissariale non brillò di particolari realizzazioni, anche se il commissario Cirillo provvide a rinnovare il corpo delle guardie campestri ed a ripristinare l'illuminazione pubblica con le lampade al petrolio, lasciando irrisolta la questione annonaria che anzi peggiorò, in quanto a Capurso fu assegnata una quantità di farina pro capite inferiore a quella data dallo Stato ai cittadini baresi, peraltro di qualità scadente.
Il 13 febbraio 1920 una folla di cittadini manifestò rumorosamente davanti alla sede comunale allocata nel convento della Madonna del Pozzo, picchettando l'ingresso per l'intera notte, tanto che il commissario regio fu costretto a chiedere l'intervento dei carabinieri.
Dopo quella storica manifestazione dei cittadini capursesi affamati, il Prefetto di Bari dispose un'inchiesta amministrativa tramite l'ing. Izzo che, al suo arrivo alla stazione ferroviaria di Capurso, trovò l'accoglienza non proprio calorosa di oltre duecento cittadini. Inoltre il Prefetto dispose anche la sostituzione del regio commissario, nominando il dott. Alberigo Alberotanza che, tuttavia, non riuscì a risolvere i gravi problemi annonari che, per la verità, interessarono tutto il meridione d'Italia.
La gestione commissariale terminò nel mese di ottobre del 1920, allorquando il neoeletto Consiglio comunale a sua volta elesse sindaco il cavaliere Mario Epifania, con il fascismo ormai alle porte, che descriverò nel post della prossima settimana.
Pino Mariani